L’animal watching rappresenta una nuova forma di turismo naturalistico che attira sempre più turisti attenti alla natura. Una vacanza all’insegna dell’osservazione, della contemplazione, dell’ammirazione, dell’ascolto degli animali e del pianeta Terra.
Un’esperienza – si potrebbe dire – quasi spirituale, un modo per riavvicinarsi alla natura, per capirla, per ascoltarne i lamenti e quindi per reagire, fare qualcosa per aiutarla. Non è un segreto, infatti, che il pianeta terra stia perdendo biodiversità a causa delle attività antropiche. In questo contesto l’animal watching potrebbe tornare utile, consentendo di veicolare un’importante messaggio proprio a partire dai momenti di svago.
Non si tratta di aver individuato la “cura” ai problemi dell’ambiente quanto di aver individuato uno strumento in grado di mettere in evidenza la “malattia”. Uno strumento per sensibilizzare e per promuovere le urgenti azioni per la protezione degli animali selvatici e dei loro habitat, partendo da quelli più fragili, introdotte dal Green Deal europeo.
Le attività offerte dalle attività ricettive e dai tour operator in ambito animal watching sono già molte e si prevede una crescita esponenziale nei prossimi anni.